Avviato nel 2009, il piano di riqualificazione urbana ha riguardato l’area compresa tra Porta Garibaldi, il quartiere Isola e l’ex scalo ferroviario di Porta Nuova, detto anche “delle Varesine” , perché una volta era il capolinea per i treni provenienti da Novara, Gallarate e Varese, dismesso all’inizio degli anni 60 e sostituito dell’attuale stazione di Porta Garibaldi. Il progetto – che ha coinvolto un pool di architetti di fama internazionale – ha ridisegnato l’area prevedendo un complesso di edifici con varie funzioni: terziaria, commerciale e residenziale. Unisce le diverse zone, un sistema pedonale , composto da aree verdi, piazze, ponti e piste ciclabili.
Tra gli edifici più significativi di questo progetto troviamo il complesso delle torri che si affacciano su piazza Gae Aulenti – tra cui quella che ospita gli uffici Unicredit, la più alta d’Italia – la Torre Diamante, e il Bosco Verticale, due torri residenziali con terrazzi piantumati che sorgono nel quartiere Isola tra via De Castillia e via Confalonieri.
Sulla piazza Gae Aulenti si trovano: negozi, bar, gelaterie, ristoranti e la Feltrinelli .
Per chi volesse approfittare di questo tour, per fare un po’ di spesa a buon prezzo, al piano inferiore può trovare il Supermercato Esselunga.
Un’altra opera d’arte che troviamo in procinto della Piazza Gae Aulenti è l’opera scultorea di Alberto Garutti. Il progetto si sviluppa in verticale attraversando l’architettura per quattro livelli. Ventitré tubi in metallo cromato ottone si allungano attraverso il cavedio vuoto , trasportando i suoni della città e le parole dei cittadini, dando così vita all’opera, proprio come un grande strumento musicale. Quanto ai significati, emerge una chiara vocazione “sociale” mettendo in comunicazione visivo-auditiva i vari piani in cui si articola la struttura stessa dell’edificio contenitore e quest’ultimo con i passanti che lo frequentano, comunicanti, a loro volta, sia tra di loro, sia con l’esterno urbano infatti un’altra definizione dell’opera è “le voci della città”. Infatti appoggiando l’orecchio in coincidenza della sua apertura, si può ascoltare suoni, rumori, parole provenienti da un altro punto dell’edificio, senza sapere quale questo sia o dove questo si trovi.
Scultura di Alberto Garutti
Scendendo lungo la strada pedonale che affianca il Bosco Verticale si arriva al Quartiere Isola
Il quartiere prende il nome da alcune aree che delimitavano antiche cascine della zona – chiamate “isole” – ma anche dalla condizione di reale isolamento del suo contesto urbano rispetto al resto della città.
Da allora questo singolare isolamento ha consentito al quartiere di mantenere una specifica identità, favorita da un mix funzionale di residenza e bottega, che insieme alla diffusione di associazioni culturali, locali e ambienti di ritrovo lo rendono uno delle zone più vivaci di Milano, infatti negli ultimi è centro nevralgico della movida milanese con i numerosi locali e ristoranti.
La nuova riconfigurazione dell’area Garibaldi-Repubblica, attraverso un vasto sistema di spazi verdi e aree pedonali, ha integrato definitivamente l’Isola al resto della città. Nel quartiere Isola troviamo anche la Fondazione Riccardo Catella . La Fondazione è attiva dal 2007 con la missione di diffondere la cultura della responsabilità sociale nell’operare sul territorio, di sensibilizzare il contesto nazionale sui temi globalie di sviluppare progetti civici di valorizzazione del territorio urbano.
La sede della Fondazione Riccardo Catella ed il giardino pubblico che la circonda rappresentano un connubio tra cultura, design, arredo urbano, iniziative civiche e ristoro, uno spazio di socialità inedito a Milano: per questo il piano terra dell’edificio è occupato dal ristorante Ratanà.
La Fondazione Riccardo Catella, dal 2012, promuove il programma “MiColtivo, Orto a Scuola” con l’obiettivo di incoraggiare le giovani generazioni ad una corretta e sana alimentazione attraverso l’esperienza concreta di orti didattici installati nei cortili delle scuole pubbliche cittadine, prevedendo una riqualificazione di questi spazi verdi pubblici.
RIEPILOGO
Alcune delle immagini utilizzate sono state trovate attraverso google.com e appartengono ai loro legittimi proprietari.